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Circolare 43347 sulla cittadinanza italiana: è illegittima?

La circolare 43347 sulla cittadinanza italiana, seguendo i principi dettati dalle recenti sentenze emesse da diversi Tribunali italiani e dalla Corte di Cassazione, ha reinterpretato in modo estremamente restrittivo la normativa dettata in materia di cittadinanza iure sanguinis,  rischiando, ad oggi, di provocare più danni che benefici e di risultare “punitiva” per i discendenti.

A tal riguardo, preme innanzitutto precisare che la magistratura non ha il potere di modificare la legge in senso formale, ma solo quello di suggerire linee interpretative della legge stessa.

Conseguentemente, una circolare, pur essendo uno strumento amministrativo importante, può fornire indicazioni sull’applicazione delle leggi, ma non può certamente modificarle o stravolgerne l’applicazione avuta fino a quel momento, in quanto hanno una portata giuridica minima.

Negli ultimi anni, però, le norme che regolano la materia della cittadinanza italiana sono sempre più spesso oggetto di sentenze discriminatorie, perché tendenti a restringere il diritto dei cittadini “iure sanguinis”, nati all’estero, creando in tal modo situazioni di incertezza interpretativa.

In questa realtà, è bene ricordare che le circolari non rappresentano una fonte del diritto, non vincolano né i contribuenti né i Giudici, ma dettano agli uffici periferici criteri di comportamento da seguire.

Più specificamente, le circolari sono atti generali che tendono a fornire criteri direttivi di interpretazione ed applicazione di norme di legge.

A cosa serve la circolare 43347 sulla cittadinanza italiana?  

Conformemente a quanto anzidetto, per circolare è da intendersi un atto avente finalità esplicative, ben lontano dall’essere una fonte del diritto, e quindi destinata ad avere effetti vincolanti per tutti, cittadini ed enti pubblici.

La circolare non può modificare o derogare ad una legge e non può:

- Prevedere requisiti o condizioni ulteriori rispetto a quelli imposti dalla legge;            

- Disporre adempimenti diversi o più onerosi rispetto a quelli previsti dalla legge;

- Porre eccezioni che la legge non prevede;

- Disciplinare in modo diverso fattispecie regolate dalla legge;        

- Imporre oneri economici a carico dei cittadini non previsti dalla legge.

Altresì, una circolare non può attuare concretamente una legge.

Quindi: a cosa serve la circolare 43347 sulla cittadinanza italiana iure sanguinis?

Il suo scopo è quello di spiegare il contenuto di una normativa, o meglio assolvere ad una funzione meramente esplicativa

Circolare 43347 sulla cittadinanza italiana: cosa fare se ti viene negata la cittadinanza italiana? 

In presenza di una reiezione della domanda di riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis, l’interessato può presentare ricorso al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) Lazio.

In caso di accoglimento dell’istanza, il TAR non attribuirà la cittadinanza, bensì obbligherà la Pubblica Amministrazione ad uniformarsi al provvedimento emesso e dunque a rivalutare sostanzialmente la domanda.

Pertanto, la PA avrà l'obbligo di rivalutare la posizione complessiva del richiedente e la sua effettiva integrazione nel tessuto economico e sociale, tenendo conto di tutte le circostanze del caso concreto ed esplicitando adeguatamente nel corredo motivazionale del provvedimento finale le ragioni sottese all'eventuale diniego dell'istanza di concessione della cittadinanza.

Circolare 43347: come possiamo aiutarti? 

Lo studio legale Arnone&Sicomo ha al suo interno un dipartimento di diritto dell’immigrazione.

Siamo fortemente convinti della illegittimità di questa circolare e faremo il possibile per tutelare le ragioni di tutte quelle persone che si sono viste rigettare la domanda di cittadinanza iure sanguinis sulla base di questa nuova interpretazione della legge.

Hai subito un rifiuto alla tua domanda di cittadinanza italiana iure sanguinis? Contattaci. Ti aiuteremo a presentare ricorso.

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